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Abbiamo avuto modo di intercettare l’attore Elio Germano in occasione della manifestazione ideata per salvare il Teatro San Raffaele al Trullo, quartiere a cui l’attore è particolarmente legato. La Sala viene gestita egregiamente da 40 anni dall’Associazione Il Cilindro e ora rischia la chiusura per il mancato rinnovo del contratto da parte del Vicariato. La tua presenza qui è un segnale molto importante. Qual è il futuro del teatro? “Penso che il teatro debba preoccuparsi di attirare le nuove generazioni e interrogarsi sempre su questo, andando incontro alle istanze dei ragazzi, permettendogli di farglielo conoscere e frequentare. A partire dalle scuole, ci sono tanti modi di sostenere il teatro – ha affermato l’attore Elio Germano Cosa ne pensi della realtà virtuale? “La realtà virtuale penso sia uno strumento, una via di mezzo tra cinema e teatro. Film sferici all’interno dei quali c’è lo spettatore che può rivolgere lo sguardo a 360° e può sentirsi veramente all’interno della scena. È un film, una riproduzione, ben diverso dal teatro e da quello che succede dal vivo, ma aggiunge sicuramente qualcosa di più a livello emotivo e di coinvolgimento, anche rispetto al cinema. Un prodotto che si posiziona in una zona intermedia in cui lo spettatore è coinvolto all’interno dello spettacolo perché le cose accadono tutte intorno a lui, è un po' come portare un teatro virtuale intorno allo spettatore”. Con quale spirito ti sei addentrato nel mondo della VR? “I nostri lavori in realtà virtuale (ndr come la recente rivisitazione dell’opera di Pirandello in VR “Cosi è (o mi pare)” di cui è regista ed interprete) sono pensati per essere visti in modalità collettiva, gli spettacoli girano nelle sale, teatri o cinema, in modalità di visioni collettive contemporanee. Crediamo in questa dimensione di visione collettiva, per cui stiamo cercando di declinare la realtà virtuale alla fruizione teatrale. È qualcosa che avviene a teatro e lo spettacolo visto insieme in collettività diventa un’esperienza museale e aggiunge un livello ulteriore all’esperienza espressiva delle opere”. Una sensazione di grande coinvolgimento che ci auguriamo possa attirare i giovani… “Invito i ragazzi di tutte le età a venire a teatro, a mio parere dovrebbero entrare gratis almeno fino ai 18 anni”, conclude Germano.
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